Schede Lavori

ARCHEOLOGIA ED INGEGNERIA


 


- Architettura ed Ingegneria - 

 

I beni culturali presenti su un territorio costituiscono l’identità dello stesso e devono essere percepiti come risorsa da valorizzare. Questa valorizzazione avviene anche attraverso una opportuna fase conoscitiva che permetta, da una parte, di accrescere in generale la conoscenza attuale delle strutture archeologiche analizzate e dell’epoca in cui si inseriscono, e, dall’altra, di creare una base utile per rispondere alle esigenze del restauro e permettere di adottare interventi in grado di soddisfarne in maniera adeguata i principali paradigmi.

A questo scopo, sempre più, si assiste alla integrazione delle tecniche classiche dell’archeologia, basate sulle informazioni derivanti dalle fonti storiche e dal rilievo geometrico e materico, con quelle sperimentali proprie dell’ingegneria, basate sull’adozione del metodo scientifico. Quest’ultimo consiste sia nella raccolta dell’evidenza empirica misurabile attraverso l’osservazione e l’esperimento, che nella formulazione di ipotesi e teorie per la creazione di modelli analitici raffiguranti l’evidenza sperimentale, ma soprattutto permette di desumere quei dati che, impiegati nei modelli di analisi strutturale, permettono di comprendere le possibili cause di danneggiamenti passati e/o in atto sul bene da tutelare. 

 

 

  • Gli scavi archeologici di Pompei - Partecipazione a "GRANDE PROGETTO POMPEI"

Luogo: Pompei (NA)

Committente: - 

Stato: in progress

 

Progetto che mira alla riqualificazione del sito archeologico di Pompei entro Dicembre 2015 e intende rafforzare l’efficacia delle azioni e degli interventi di tutela nell’area archeologica mediante l'elaborazione di un Programma straordinario ed urgente di interventi conservativi, di prevenzione, manutenzione e restauro.

 

  • Gli scavi archeologici di Santa Maria in Portuno 

Luogo: Corinaldo (AN)

Committente: Comune di Corinaldo

Stato: -

 

L’obiettivo di questa ricerca interdisciplinare è stata la definizione e l’attuazione di una metodologia rivolta verso la caratterizzazione tecnologica e meccanica di alcune delle murature afferenti alla chiesa di S. Maria in Portuno sita in Corinaldo (AN), e verso la formulazione di ipotesi di ricostruzione dell’originaria navata settentrionale della chiesa, a partire dalle porzioni superstiti delle stesse e dalla planimetria di scavo archeologico.

Il carattere di interdisciplinarità della ricerca ha favorito il coinvolgimento di diversi poli universitari (Dipartimento di Architettura, Costruzioni e Strutture – ex DACS, attuale DICEA – dell’Università Politecnica delle Marche / Dipartimento di Ingegneria dei Materiali e dell’Ambiente dell’Università di Modena e di Reggio Emilia / Sezione Ingegneria del Territorio del Dipartimento FIMeT dell’Università Politecnica delle Marche) e degli enti locali, ponendo come unico scopo la conoscenza per i futuri interventi di valorizzazione del sito, inteso come risorsa culturale ed economica non solo al livello territoriale locale.

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